Giuliano Pisapia

Nel partito regna un grande disagio. I democratici non l’hanno presa benissimo, questa uscita di Pisapia sulla “cosa” che unisca Sel, arancioni e civici (tra l’altro, anche qui ci sono mal di pancia). C’è chi critica, chi si schiera. Ma Alessandro Alfieri, segretario regionale, intervistato da Affaritaliani.it aspetta: “Vediamo prima di capire – spiega – Certo è che poteva informarci. E comunque se la ‘cosa’ è locale, genera in noi delle perplessità. Diverso è se ha un profilo nazionale”. L’INTERVISTA DI AFFARI

Segretario Alfieri, nel Pd pare ci sia un po’ di disagio per la ‘cosa’ di Pisapia.
Io dico di aspettare. Spero di poter parlare del progetto con lui, visto che per adesso abbiamo solo letto i giornali. Vorrei parlarne con lui insieme a Pietro Bussolati, per capire quali sono i contorni e i confini della ‘cosa’.

Quindi, di questo progetto, voi non ne sapevate nulla.
Io no, e neppure il segretario metropolitano. Detto questo: è legittimo che il sindaco possa decidere di fare quel che vuole. Soprattutto se si tratta di un progetto di carattere nazionale, dove obiettivamente c’è spazio politico. Pisapia ha un profilo nazionale in quanto sindaco di Milano, è evidente che se lo può giocare. Una cosa diversa è, mi sento di dire, se si tratta di un progetto costruito per le amministrative 2016.

Che cosa vuol dire “è una cosa diversa”?
E’ una cosa diversa. Noi, dopo aver vinto questa ultima tornata di elezioni amministrative, abbiamo voluto fare riunioni con le amministrazioni locali coinvolgendo i movimenti civici e dicendo con grande chiarezza che il Pd non è autosufficiente. E’ una cosa diversa vuol dire che la figura di Pisapia non credo si debba ridurre sul piano locale.